Alessandro Fumagalli
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Ci sono interi studi dedicati alla capacità di indignazione tanto istantanea (quanto fugace) che Facebook sa innescare: “metti like” se pensi che i politici siano ladri, che a Genova bisogna fare qualcosa per evitare le alluvioni, che la storia di una bambina malata di cancro che ha chiesto di regalare i propri giochi ai meno fortunati sia strappalacrime..
(Ho introdotto volutamente l’ultimo esempio, frutto evidente della mia immaginazione, per dire che ci sono anche campagne costruite ad arte pur non essendo del tutto vere, e che Facebook è una piazza virtuale tanto capace di metterci in contatto con persone che mai avremmo potuto conoscere quanto da prendere con le molle).
Ora, però, c’è una novità che fa notizia, perché a chiederci un like e un impegno ben più concreto rispetto al semplice mettere “mi piace” è il signor Facebook in persona. Mark Zuckerberg, l’inventore del più popolare social network, è rimasto molto colpito dalla potenza deflagrante del virus ebola, e dall’impatto mediatico che questo sta avendo soprattutto negli Stati Uniti (sto ancora cercando di capire perché, ndr). Per questo ha donato 25mln di $ della sua immensa fortuna alle associazioni non governative che si adoperano nell’Africa Occidentale per debellare l’epidemia, e dopo aver dato il buon esempio invita tutti gli utenti a fare altrettanto.
Continua la lettura di ebola, Facebook chiede una donazione. Like?