Alessandro Fumagalli
Latest posts by Alessandro Fumagalli (see all)
- Giulia: “Con il volontariato ad Haiti ho imparato a non avere paura. E sulle ONG dico che..” - 12 marzo 2018
- A 20 anni ha inventato il casco che chiama i soccorsi da solo: bravo Emanuel! - 19 febbraio 2018
- Amazon GO? Puff: in Italia il supermercato senza cassa esiste già da 10 anni – e fa un gran bene! - 16 febbraio 2018
Il martedì, su #buonanuova, è il giorno delle associazioni: cerchiamo storie di realtà che si reggono soprattutto sul volontariato, e che propongono progetti di solidarietà a 360°;
ne conosci qualcuna e vorresti che ne parlassimo? Scrivi a buonanuovablog@gmail.com, potrebbe diventare la nostra “prossima puntata” 😉
Oggi parliamo di Circo InZir, un progetto che nasce a Bologna (InZir, infatti, è il modo dialettale per dire “in giro”) in seno a Teatro Circo per offrire alle popolazioni dei Paesi più disagiati – a causa della povertà, della guerra, o del letale mix tra questi due ingredienti – un momento di svago e di divertimento.
L’arte è davvero un linguaggio universale, e quella di strada lo è ancora di più: supera le barriere che dividono le diverse culture e le rende in grado di comunicare tra loro, usando il sorriso come chiave per aprire tutte le porte.
E’ così che, nel 2012, da una “massa” eterogenea si è formato un collettivo di artisti, coagulato attorno all’idea di usare il circo come mezzo di condivisione dell’arte nel mondo. Raccolti i fondi necessari per dare il “la” all’idea, naturalmente attraverso cabaret e spettacoli a offerta libera, Circo InZir è partita nel 2012 alla volta del Sahara Occidentale per presentare il proprio spettacolo nei campi profughi Saharawi.
Due anni più tardi, nel 2014, è stata la volta del Guatemala, mentre la mèta programmata per quest’anno è l’Etiopia, o più precisamente il Corno d’Africa. Sì, perché quando Circo InZir si mette in viaggio non può dire di aver proprio un obiettivo specifico che non sia quello di mettere in scena uno spettacolo in grado di regalare un sorriso a chi è più in difficoltà; l’itinerario, poi, può subire variazioni in corso d’opera, come quella volta che i ragazzi furono notati dal ministro algerino della cultura e invitati a portare in scena il loro show nel cuore di Algeri 🙂
Naturalmente l’attività di Circo InZir ha dei costi, e anche progettare il viaggio in Etiopia significa dover sostenere delle spese: per questo il gruppo ha creato una campagna di crowdfunding sul sito produzionidalbasso.com, dove chiunque può offrire il proprio contributo a sostegno del progetto.
Se l’obiettivo è quello di portare un sorriso anche dove di motivi per stare allegri ce ne sono pochi, merita tutta la nostra miglior pubblicità non trovate?
Lascia un commento