Alessandro Fumagalli
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Da piccolo avevo una fissa, e crescendo ho scoperto di non essere il solo: amavo i quaderni nuovi, immacolati, ancora mai scritti né aperti. Arrivavo persino a interrompere a metà l’utilizzo di quelli vecchi per il piacere di cominciarne di nuovi; lo facevate anche voi? 🙂
Certo, il problema era che poi i quaderni vecchi finivano in un angolo, con tutto il loro contenuto di storie, disegni, appunti, calcoli matematici.. Dimenticati, questo era il loro destino. Oggi c’è un innovazione che promette che in futuro non sarà mai più così, è Rocketbook!
La sua qualità principale non è quella di essere sempre nuovo (anche se ha pure questa: ci arriveremo poi), bensì di essere un quaderno a tutti gli effetti ma sincronizzato con il cloud. Magico!
In sostanza potete scrivere i vostri appunti a mano, che viene comodo per chi oltre al testo ama mettere frecce, schizzi di disegni, bozzetti grafici e quant’altro si possa scarabocchiare, e vederli sincronizzati e archiviati in uno dei vari servizi cloud che utilizzate.
Sì, perché Rocketbook non si sincronizza solo con Google Drive piuttosto che con Dropbox, ma consente di scegliere “dove” deve andare un certo appunto in modo che possiate tenerli archiviati in base alla logica che siete soliti applicare: basta annerire uno dei 7 simboli che ci sono a più di pagina, dopo averli associati a un particolare servizio di archiviazione.
Naturalmente per il funzionamento di tutto questo è fondamentale uno smartphone con la sua brava app di Rocketbook scaricata: grazie a quella, quando si scrive i contenuti vengono archiviati in formato JPEG ad alta risoluzione, e praticamente gli appunti presi a mano si trasformano in appunti digitali (seppure immodificabili).
Rocketbook ha 100 pagine, e vi starete già chiedendo quanto mai potrà costare visto il concentrato di tecnologia che c’è al suo interno. Anche qui, sorpresa: su Kickstarter, chi ha scelto di finanziare il progetto l’ha potuto pagare meno di 20 euro. Non è un caso se il crowdfunding ha raggiunto il 3000 per cento del suo obiettivo di partenza :O
Finite le 100 pagine, che si fa? Si torna a scrivere sulle pagine già usate sperando di aver lasciato qualche angolo libero? Nossignori: 30″ nel forno a microonde e Rocketbook torna come nuovo: bianco e immacolato, pronto per accogliere di nuovo i vostri appunti 😉